Volete divertirvi? Cliccate sul sito www.sinistraeliberta.it e leggete il contenuto. Troverete tre parole: “Portale in manutenzione”. E’ la miglior sintesi politica prodotta da costoro. Approfittatene prima che apra il nuovo sito, che ricomincerà a propinare sproloqui e lamenti del Santo pugliese e dei suoi seguaci, questi ultimi sempre meno e sempre più litigiosi.

Che cosa è successo? Semplice: i socialisti si sono portati via la password. Anche per loro son finiti i tempi delle vacche grasse, quando si occupavano di tangenti al 10% scontabili fino al 6% per amici, parenti e clienti fidelizzati. Ora gli è rimasto solo il “furto” della password, che poi furto non è visto che ne erano gli unici possessori all’interno dell’allegra combriccola di S&L, dove evidentemente la cialtroneria la fa da padrona.

Ma perché i socialisti hanno oscurato – pardon, messo in manutenzione – il sito? Elementare: per impedire la pubblicazione di una decisione di S&L riguardante la presentazione elettorale in Toscana. Presentazione non voluta da Nencini, segretario nazionale del Psi e presidente del consiglio regionale, che da tempo si è accordato con il Pd (vedi Una lunga corsa verso il nulla) per assicurarsi il suo futuro politico.
Ora di questo Nencini si può dire tutto, ma non che sia esoso. Il suo prezzo è palesemente inferiore a quello delle “escort” berlusconiane, che perlomeno hanno puntato direttamente al parlamento europeo se non ad un posto di ministro. A Nencini basta invece qualche posticino dalle parti di Firenze, tanto per confermarci che in questi tempi bui anche i socialisti non sono più quelli di una volta.

Ma come si è arrivati alla chiusura del sito? Quale proclama rivoluzionario del coordinamento nazionale dei vendoliani avrà provocato la reazione dei socialisti? Udite, udite: la sconvolgente decisione è stata quella di presentarsi alle primarie di coalizione senza peraltro sciogliere il nodo della presentazione nelle elezioni vere di primavera. Un compromesso che non è bastato ai nenciniani, ma che ha provocato malumori anche nella componente di Sinistra Democratica.
Insomma, ad un mese dall’uscita dei Verdi anche i socialisti hanno fatto le valigie e S&L è ormai un’accozzaglia di ex (ex Prc, ex Pd, ex Pdci, ex Verdi).

Ma chi ha deciso di oscurare il sito per impedire la divulgazione di una decisione politica?
Sembra incredibile ma – segno dei tempi? – pare che tutto sia stato deciso dai tesorieri. Quelli di Verdi, Psi e Sd (Oreste Pastorelli, Marco Lion e Marco Fredda) hanno infatti scritto al responsabile internet, Antonello Falomi la seguente missiva: «Caro Antonello, ti comunichiamo la nostra decisione di sospendere l’aggiornamento del sito compreso i Blog. Ti chiediamo, inoltre, di rimuovere qualsiasi riferimento a presunti documenti approvati dal coordinamento nazionale nella giornata di ieri. Un cordiale saluto. Marco Fredda». I sinistrolibertari fanno un gran vanto del loro nuovo modo di far politica, ma non sapevamo che il motto delle loro innovazioni fosse “tutto il potere ai tesorieri”!

Mentre S&L si squaglia, il Santo pugliese che dovrebbe guidarla è appeso al filo dell’Udc. I mini-Dc casiniani, in attesa di congiungersi con i transfughi ex Pd guidati da Rutelli, giocano a fare l’ago della bilancia. Propongono spudoratamente la politica dei “due forni” di andreottiana memoria, ricattano e pongono veti. In una parola, alzano il prezzo della loro futura alleanza con il partito ora guidato da Bersani. Il guaio, per il Santo, è che rischia di andarci pesantemente di mezzo. Lui l’alleanza con l’Udc la vorrebbe eccome, ma è Casini a non volere l’accordo. D’altronde qualche vittima sacrificale sulla via della nuova alleanza dovrà pur esserci, ed il Santo appare in pole position.

Lui però non ci sta, anche se “San Vendola martire” suonerebbe bene. Intanto la santità ha avuto una certificazione ufficiale, che se poco servirà con l’elettorato potrà sempre venire buona con i magistrati. “Vendola ha le mani pulite” ha sentenziato il detersivo d’Italia, al secolo Antonio Di Pietro. Secondo l’ex commissario ed ex Pm i problemi pugliesi non vengono dal governatore, ma dalle mele marce che lo circondano. Possibile, ma dimmi con chi vai….

Ed a proposito di alleanze, amicizie e frequentazioni – e per completare il quadro delle miserie degli ex Arcobaleno – ricordiamo che il prossimo 5 dicembre andrà in onda l’inedita coppia Ferrero-Di Pietro, in piazza contro il governo, ma soprattutto per ritagliarsi uno spazio dentro la nuova alleanza di centrosinistra.
A Di Pietro, Ferrero serve per riempire la piazza. A Ferrero, Di Pietro serve per rientrare nella coalizione. Intanto alle regionali, poi si vedrà.

Questa è la miseria dell’odierna sinistra italiana. Una miseria dalla quale sappiamo da tempo di poterci aspettare di tutto. Una miseria che supera ogni immaginazione, come dimostra la vicenda di Sinistra e Libertà il cui sito è in “manutenzione”, ma il cui futuro non potrà che essere la rottamazione.

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Ultim’ora. In Toscana le primarie di coalizione, oggetto della rivoluzionaria decisione di S&L, pretesto per la rottura dei socialisti, casus belli che ha portato alla “manutenzione”, diciamo straordinaria, del sito dei sinistrolibertari, quasi sicuramente non si terranno nemmeno. C’è un solo candidato, Enrico Rossi del Pd. A questo punto non farle sta male, ma tenerle con un solo nome sarebbe forse un po’ troppo anche per dei professionisti della sfida al ridicolo come i dirigenti del Pd. In ogni caso, qualunque sarà la scelta, S&L ci sarà perché il loro contributo all’attuale teatrino della sinistra Vendola &C. non lo fanno mai mancare.
Di questi tempi qualche certezza ci vuole, e loro ce la danno. Grazie.