Il governo olandese cade sull’Afghanistan e i vertici della Nato vanno in crisi nervosa

Ieri, in Olanda, si è dimesso il governo Balkenende, una coalizione formata da cristiano-democratici, liberali e laburisti. Questi ultimi hanno ritirato la fiducia al governo perché contrari al prolungamento dell’impegno in Afghanistan oltre il 2010.
Già così la notizia è molto interessante ma quello che da noi viene taciuto, e che ha infinitamente più peso, è la reazione del Segretario Generale della NATO, Rasmussen.

 

Ieri, a caldo, Rasmussen ha dichiarato che a decidere sulla prosecuzione della missione olandese in Afghanistan deve essere il “popolo”???!!!
Qualche ora più tardi, il portavoce dell’alleanza, Appathurai, ha smorzato i toni per cercare di nascondere la crisi di nervi di Rasmussen.

Per inquadrare la portata della questione e le sue possibili conseguenze cito Al-jazeera. L’articolo è molto asciutto, senza commenti e, proprio per questo, risulta tanto più efficace.

Effetto domino
(da english.aljazeera.net/news/europe)

La missione olandese, che opera nella provincia afghana di Uruzgan, con un dispiegamento di 1906 uomini è iniziata nell’agosto 2006. Da allora sono stati uccisi 21 soldati.
La crisi di governo è volta ad assicurare il rientro delle truppe alla fine del mandato, che scade in agosto.
Janan Mosazai, analista politico di Kabul ha detto che un ritiro olandese “significherebbe uno scacco per la cosiddetta coalizione internazionale” e i suoi progetti di garantire la sicurezza dello stato afghano.
“E a breve termine sarebbe un insuccesso tattico perché la provincia di Uruzgan è la principale via di transito per gli insorti Talebani e significherebbe, per lo meno, un riposizionamento di truppe all’interno della provincia stessa”, ha dichiarato ad Al-jazeera.
Le truppe olandesi condividono con il contingente australiano la base di Tarin Kowt, ma l’Australia è lontana dall’essere in grado di assumere il comando della zona.
James Appathurai, portavoce della NATO a Bruxelles, ha detto che la decisione olandese non danneggerebbe  le operazioni militari dell’alleanza in Afghanistan.
“Ovviamente è una complicazione, ma non è qualcosa di imprevedibile” ha dichiarato ad Al-jazeera. “44 paesi fanno parte della coalizione, non importa quello che è accaduto, ce la faremo, possiamo contare su numerosi paesi e molti uomini”.
James Bays, corrispondente di Al-jazeera dall’Afghanistan, ha detto che se le truppe olandesi dovessero ritirarsi potrebbe essere l’inizio di un effetto “domino”.
Nessun paese NATO si è ancora ritirato completamente dall’Afghanistan.
“Se dovesse accadere, potrebbe offrire il pretesto ad altri paesi per dire “abbiamo fatto la nostra parte, è tempo che qualcun altro si accolli questo peso.”

Alleanza precaria

La NATO ha chiesto all’Olanda di “ricercare le possibilità e di valutare l’opportunità di una permanenza più lunga in Afghanistan” ma il prolungamento della missione olandese avrebbe richiesto l’approvazione del governo.
Il governo di coalizione olandese, che si è insediato tre anni fa, ha avuto un percorso difficile fin dall’inizio e la richiesta della NATO ha portato all’aperta rottura fra Balkenende e Bos nel corso del dibattito parlamentare di giovedì scorso.
I sondaggi testimoniano che la guerra afghana è impopolare in Olanda.
Klaas den Tek, corrispondente di Radio Netherlans Worldwide, ha dichiarato ad Al-jazeera che è poco probabile che un nuovo governo appoggerebbe il prolungamento della missione in Afghanistan.
“Ora c’è in Parlamento una maggioranza che è contro la missione…. Dopo le elezioni penso che difficilmente ci sarà una nuova maggioranza disposta ad accettare il prolungamento”.
Le prossime elezioni potrebbero inoltre mettere in forse l’impegno olandese anche a causa della crisi finanziaria internazionale.
Se le elezioni si terranno prima di settembre, quando ci sarà la presentazione del bilancio per il prossimo anno, si dovrà tenere conto anche dei provvedimenti di austerità.
“Le elezioni dovrebbero svolgersi prima dell’estate, al massimo in giugno”, ha dichiarato all’agenzia AFP Vincent van Steen, portavoce del Ministero degli Interni, che ha aggiunto che la regina Beatrice, Capo dello Stato, dovrebbe consultare i suoi consiglieri su come procedere.