“Grecia: colpita ed affondata”

1) Molto dottamente recrimina Lorenzo Bini Smaghi:
“ Ci sono voluti circa tre mesi all’Unione Europea per decidere di aiutare la Grecia.
Molti – incluso chi scrive – avrebbero preferito una procedura più rapida ed efficiente” [1].
In verità, in verità, noi pensiamo che Bini Smaghi sia più smagato/disincantato di quanto risulti dal Suo articolo; in ogni caso, ne forniamo un’interpretazione.

 

2) L’Unione Europea ha, comprensibilmente, impiegato tre mesi, non per aiutare la Grecia, bensì per trovare i modi più idonei per privarla della sua sovranità nazionale, poiché di questo si è trattato.
D’altra parte, l’11 Febbraio 2010, cioè proprio tre mesi fa, un altro molto illustre mago della finanza internazionale, Tommaso Padoa Schioppa, aveva “profetizzato”:
“… lasciare cadere la Grecia non è saggio, come sarebbe irresponsabile lo Stato che facesse fallire una sua regione.
Ma attenzione: né lasciar naufragare, né fare salvataggi gratis: la Grecia deve accettare una limitazione della sua sovranità” [2].

Pertanto, tutti i Bini Smaghi ed i Padoa Schioppa di questo mondo sanno benissimo che non vi erano procedure più rapide ed efficienti, per piegare non i Politici greci, sia della maggioranza che dell’opposizione, poiché tutti questi sono già dei loro im-piegati, bensì un intero popolo, tra l’altro molto combattivo.

Per piegare le donne e gli uomini della Grecia è stato, infatti, necessario piagarle/i con la speculazione internazionale, che ha trasformato i titoli di Stato in carta igienica, con un aumento spaventoso della disoccupazione, con un peggioramento costante del già precario tenore di vita e, soprattutto, con un’incessante guerriglia psicologica da parte della “libera” stampa internazionale.
Quest’ultima, infatti, ha quotidianamente agitato di fronte alla “malata grave” Grecia lo spettro dell’inferno economico in cui sarebbe precipitata, se la sua popolazione avesse “irrazionalmente” rifiutato il piano di salvezza proposto dal vero Dio in terra: il Capitale.

A titolo puramente esemplificativo di questo terrorismo psicologico e di killeraggio massmediatico, citiamo il “… messaggio chiaro e terribile …” [3], lanciato Domenica, 2 Maggio 2010, proprio dal Primo Ministro, George Papandreou:
“… non avevamo alternative: o così o la bancarotta, perciò la catastrofe …” [4].

3) Alle anime belle, che ritengono esagerato parlare di perdita della sovranità nazionale, sottoponiamo l’edificante ed istruttivo quadretto del cosiddetto Piano di salvataggio annunciato proprio da Papandreu:
– i salari saranno congelati fino al 2014; saranno eliminate la tredicesima e la quattordicesima mensilità per i funzionari, che guadagnano più di tremila Euri al mese e per i pensionati;
– l’età minima per le pensioni sarà fissata a 60 anni (il limite era 53 anni), mentre gli anni di lavoro, per avere diritto alla pensione piena, saliranno da 37 a 40 entro il 2015;
– l’Iva passerà dal 21% al 23%; a Marzo, era già aumentata del2%;
– le tasse su carburanti, alcolici e tabacchi saliranno di un altro 10%;
– sarà rivista la legislazione, che vieta alle società di licenziare più del 2% degli effettivi al mese [5].

Tutte queste misure, che definire draconiane [6] è il minimo, sono state pretese dalla “salvifica” Unione Europea, per allentare i cordoni della borsa; in altri termini, sono state dettate da Bruxelles.
Comunque, se neppure questo fosse sufficiente, leggiamo quanto scrive l’ineffabile Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale Europea:
“Non ci si può meravigliare se alcuni governi dei Paesi membri, riflettendo il disagio dei propri cittadini, abbiano esitato a lungo prima di dare il loro accordo solo in ultima istanza, di fronte alla crisi che si stava generalizzando e condizionato a forti tutele nei confronti di quel Paese” [7].

“Naturalmente”, il Piano di salvataggio non parla di blocco dei prezzi, poiché questa espressione suonerebbe stonata alle delicate orecchie sia dei Governanti greci, sia dei membri della Banca centrale Europea; così, nei prossimi anni, la popolazione, con salari congelati e pensioni decurtate, dovrà fronteggiare prezzi in costante ascesa.

4) Comunque, nessuno immagini i Governanti greci per conto della BCE intenti a strapparsi i capelli per la perdita di sovranità del Loro Paese.
Essi, infatti, grazie alle “ineluttabili” imposizioni dell’UE, potranno torchiare le masse popolari in un modo che neanche nei loro più osceni sogni avrebbero osato immaginare.

Inoltre, non rischiano in alcun modo la disoccupazione, poiché, ora più che mai, c’è bisogno di Loro sia per imbonire/persuadere le/i cittadine/i a “comportarsi bene”, ovvero a trangugiare l’amara medicina, sia per reprimere tutte/i coloro che protesteranno “irrazionalmente” contro le “necessarie” misure della cosiddetta austerità.

“Naturalmente”, i ribelli verranno presentati come “sabotatori dell’immane sforzo compiuto dalla Nazione tutta per uscire dalla crisi” e saranno guai per coloro che oseranno chiedere se fanno più danni coloro che lanciano i sassi o quelli che hanno falsificato i conti della Grecia.
Sì, perché di questo si è trattato:
“Il precedente governo greco aveva infatti più che raddoppiato il deficit pubblico, dal 6% del Prodotto lordo a oltre i 13%, senza dichiararlo, nel 2009 – un anno elettorale” [8].

Essendo il Governo artefice di questa frode di Centrodestra ed essendo quello attuale di Centrosinistra, l’anima bella di turno si attenderà che il secondo abbia preso, anche per un proprio tornaconto politico-elettorale, chissà quali sanguinosi provvedimenti contro il primo!
L’anima bella si rassicuri:
“… si sa che, al di là delle condanne morali, in Grecia i due grandi partiti – il socialista Pasok e il liberal-conservatore Nuova democrazia – hanno sempre evitato di affrontarsi in battaglie politiche senza quartiere.

Il centrodestra non affondò contro Andreas Papandreu, padre dell’attuale premier, quando fu coinvolto nello scandalo finanziario Koskotas.
E Andreas restituì il favore a Nuova democrazia, adottando una linea morbida nella commissione parlamentare che cercava la verità sulla poco trasparente vendita del cementificio Aget Heracles all’italiana Calcestruzzi” [9].
Questa è vera politica bipartisan!

E noi in Italia ci attardiamo a chiedere le dimissioni di quel poveraccio di Scajola, che, contraendo un mutuo, si era onestamente e soffertamente comprato un appartamento con vista sul Colosseo!
Il Ministro, evidentemente amante della Storia antica, non aveva compreso che, oggi, le persone non vengono più sbranate dai leoni, ma sono spolpate dalla BCE e dai suoi dipendenti, facenti funzioni di Governanti dei vari protettorati.

Comprensibilmente, l’essere umano, fors’anche quello animale, è portato ad immaginare che sarà risparmiato da quanto di negativo, a partire dalla morte, accade nel mondo; pertanto, ognuno di noi, magari nel proprio inconscio, coltiva la speranza che il cordone sanitario steso intorno alla Grecia arresti la “peste ellenica”.
Ma la Cancelliera Merkel, consapevole di questa umana debolezza, si è incaricata di spazzar via questa molto pia illusione:
“… le “misure dolorose” imposte ad Atene in cambio dei prestiti devono essere d’esempio” [10].

E, con germanica precisione, ha fatto pure i nomi:
“Tutti gli esperti ritengono che Portogallo, Spagna e Irlanda siano in condizioni migliori della Grecia.
Questi Paesi possono vedere che il cammino intrapreso dalla Grecia non è facile.
Di conseguenza faranno tutto il possibile per evitare di ritrovarsi nella stessa situazione” [11].
Stando agli economisti più accreditati, Merkel non ha nominato l’Italia, poiché il nostro Paese è ormai in pieno rigor (Tre)mortis, cosicché a livello internazionale neppure se ne parla più.

5) A nostro avviso, il mattatoio, che l’Unione Europea ha aperto in Grecia, per macellarne metodicamente la popolazione, è la prima emblematica tappa di quel Tour, sapientemente studiato a tavolino dagli strateghi del Capitale multinazionale per giungere al traguardo di quella che possiamo definire la Terzomondizzazione dell’Europa occidentale.
Naturalmente, a questa popolazione europea verrà riservato un trattamento di favore, non foss’altro perché è, comunque, parte integrante della “superiore razza bianca”, cosicché non sarà ridotta nella condizione degli Africani o degli abitanti delle favelas brasiliane; tuttavia, dovrà far proprio lo stile di vita (sopravvivenza) dei Romeni o, al massimo, dei Russi.

Proponiamo un paragone storico: non si giungerà alla schiavizzazione riservata alle masse delle colonie dell’Impero Romano, bensì alla riduzione di quelli che erano dei cittadini in plebei, con tutte le conseguenze del caso: zero diritti, lavoro precario ed esistenza terremotata, dipendenza dalla benevolenza del potente di turno e, nei giorni di festa: panem et circenses (pane e spettacoli del circo … televisivo).

Comunque, in questo momento, uno dei più tragici dell’inimitabile storia della Grecia, il minimo che possiamo fare è dedicare al Suo popolo, ribellatosi, a suo tempo, ai Turchi ed ai Nazifascisti, ed ora in piazza contro la dittatura del “Libero” Mercato, gli immortali versi di “Termopile”:

“Onore a quanti nella loro vita/ decisero difese di Termopile.
Mai dal loro dovere essi recedono; in ogni azione equilibrati e giusti,
con dolore, peraltro, e compassione;/ se ricchi, generosi; anche nel poco
generosi, se poveri; solerti/ a soccorrere gli altri più che possono,
capaci solo della verità,/ senza neppure odiare i mentitori.

E di più grande onore sono degni/ se prevedono (e molti lo prevedono)
che spunterà da ultimo un Efialte (Papandreu)
e i Persiani, alla fine, passeranno” [12].

NOTE

[1] Bini Smaghi Lorenzo, Gli errori dell’Europa, Corriere della Sera, pp. 1,2,3, Lunedì, 3 Maggio 2010.
[2] Riva Orsola, Padoa-Schioppa: niente salvataggi gratis Ma l’Europa non può abbandonare Atene, Corriere della Sera, p. 15, Giovedì, 11 Febbraio 2010.
Per un’analisi di questa Schioppata, si veda: In morte della foglia di fico, in: www. valeriobruschini.info.
[3] Ferrari Antonio, Atene punisce l’accordo E’ subito sciopero generale, Corriere della Sera, p.5, Lunedì, 3 Maggio 2010.
[4] Ibidem.
[5] Corriere della Sera,p. 2.
[6] Draconiano … molto severo … di Dracone, legislatore ateniese noto per il rigore delle sue leggi (VII secolo a. C. ) …; Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana, p.795, Garzanti, Milano, 2009.
[7] Bini Smaghi, cit. .
[8] Ibidem.
[9] Ferrari Antonio, cit. .
[10] Caizzi Ivo, Moneta unica, si cambia, Corrire della Sera, p.3, Lunedì, 3 Maggio 2010.
[11] Ibidem.
[12] Kavafis Costantino, Poesie, p. 8, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1994.

Efialte fu il traditore, che guidò i Persiani, per una scorciatoia, all’imboccatura del passo guardato dagli Spartani di Leonida.

Secondo alcuni insigni Grecisti, si scrive Efialte, ma si pronuncia Papandreu.

4 maggio 2010