9 dicembre: «compagno Alfano, pensaci tu!»

Il Ministero degli interni va giù duro: vieta blocchi e presidi. Che fare ora?

BENZINA SUL FUOCO

Il Viminale (Ministero degli interni) ha inviato ieri sera una circolare ai prefetti e alle questure con cui vieta ogni assembramento o presidio in prossimità di svincoli autostradali, ferroviari, marittimi, nonché ogni tentativo di bloccare le strade.

E’ la risposta del governo alla mobilitazione del 9 dicembre e che scatterà domani sera, domenica, alle ore 22:00. Una risposta minacciosa, la promessa di una repressione dura, che ha per scopo spaventare gli organizzatori che hanno promosso la protesta, e i tanti attivisti che in circa cento città la stanno organizzando.

La decisione del Viminale non ha precedenti. Si tenga conto che le associazioni dei camionisti che aderiscono alla mobilitazione hanno annunciato il blocco nei termini di legge.

La minaccia di denunciare e arrestare chiunque violi la direttiva repressiva parla da sola, è indice sicuro che il regime ha paura di una protesta che potrebbe avere un grande successo.

In questa cornice si inscrive la provocatoria adesione di Forza Nuova. Questa adesione dell’ultimo minuto è infatti usata dal Ministero degli interni come pretesto per giustificare la suddetta circolare. Al Coordinamento nazionale del 9 dicembre non era sfuggito il pericolo insito in questa adesione. Il Comunicato ad hoc emesso il 4 dicembre scorso parlava chiaro.

Alfano e i suoi sodali se ne sono infischiati, hanno anzi passato veline ai media per aizzarli contro la protesta, dipinta come una rivolta fascistoide. Prima si colpisce con l’arma della calunnia per sputtanare e isolare chi protesta, poi sarà più facile passare ai manganelli.

Gregari in questa campagna sporca non solo ambienti piddini ma pure alcuni siti e gruppi  dell’estrema sinistra che stanno scatenando una caccia alle streghe contro tutti coloro che sono di sinistra e aderiscono alla rivolta, accusandoli di “collusione coi fascisti”. Un’accusa strampalata prima ancora che vergognosa. Segno del nervosismo che serpeggia tra i sinistrati, che dopo non aver capito nulla della mobilitazione del 9 dicembre, ora si trovano nella sconcia situazione di stare dalla stessa parte del governo e di Alfano. Tutti d’accordo a far fallire la protesta sociale del 9 dicembre. Ma non ci riusciranno!

Cittadini e compagni!

Restiamo calmi e non facciamoci prendere né dal panico né dalla paura. Continuiamo con serenità la nostra attività, da lunedì mattina tutti dobbiamo andare tra le gente, a spiegare le sacrosante ragioni della protesta, a convincerla. Il 9 dicembre è solo l’inizio di una partita, che non finirà se non con la sollevazione generale.

In questa luce dobbiamo respingere ogni provocazione, sia quelle dei fascisti che quelle che potranno venire dalle forze del disordine. Non-violenza non vuol dire pacifismo imbelle. Dobbiamo assolutamente evitare lo scontro dove non abbiamo concentrato forze sufficienti. Dove saremo in tanti i blocchi si faranno e poco potranno fare le forze repressive. Ipotesi mediana: si possono fare flash-mob, blocchi mordi e fuggi, sempre tenendo presente che occorre farsi capire dai cittadini.

E’ solo l’inizio, ricordatelo. Tenersi pronti e ben organizzati fino al 13 dicembre. Essere pronti a protestare in caso di denunce e arresti. Presidiare fino al 13 le Prefetture.

E’ solo l’inizio. Usiamo in ogni città la spinta della rivolta per accumulare nuove forze, per stabilizzare i Comitati locali. Coordinarli fino al livello nazionale.

Indietro non si torna.

da sollevAzione