Intervento sulla situazione in Ucraina all’incontro antifascista di Atene

Nei giorni 11-12-13 aprile si è tenuto ad Atene il Meeting antifascista europeo. Di seguito l’intervento tenuto da Andrew Manchuk a nome del sindacato Borotba e del collettivo del giornale on-line Liva.com.ua

Cari compagni,
Il sindacato Borotba e il collettivo del giornale on line Liva.com.ua salutano tutti i partecipanti al raduno antifascista. Il nostro paese periferico dell’Europa dell’Est testimonia uno dei momenti più drammatici della sua storia moderna. Le sinistre ucraine affrontano sfide con cui per molti anni non si sono mai confrontate. Dopo alcuni scontri violenti e sanguinosi nel centro di Kiev, il potere nel nostro paese è stato sequestrato dalla coalizione delle forze politiche dell’ultradestra e neoliberiste.

Il nuovo regime ha subito avviato una stretta cooperazione con gli oligarchi più ricchi, cioè con coloro che (insieme ai rappresentanti dell’Unione Europea e degli Stati Uniti) hanno fornito aiuto finanziario e sostegno internazionale al movimento Euromaidan. Alcuni di questi oligarchi recentemente sono stati nominati governatori nelle regioni industriali chiave (che sono le meno fedeli al nuovo governo di destra), con l’aspettativa che lì avrebbero soppresso la rabbia dei manifestanti indignati.

L’ideologia di destra – una sorta di sintesi fra illusioni neoliberiste sulla natura del “decente capitalismo europeo” e il bigottismo clericale del nazionalismo ucraino – ha dominato fin dall’inizio il movimento Euromaidan. Sono riusciti a sfruttare la rabbia di molti ucraini impoveriti ed emarginati, insoddisfatti dal corrotto regime borghese di Yanukovich, regime contro cui abbiamo lottato per molti anni. Dopo un periodo di 20 anni di massiccia propaganda anticomunista, le sinistre in Ucraina sono state respinte ai margine della politica, mentre le destre sono riuscite a utilizzare il populismo sociale combinato con parole d’ordine filocapitaliste e nazionaliste.

E non è un caso che il movimento Euromaidan sia stato accolto e sostenuto dalle forze più reazionarie e dai politici dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Le nuove autorità ucraine sono pronte ad aprire i mercati ai loro patroni e ad imporre alla società (che ancora sta soffrendo per la crisi) il pacchetto di riforme neoliberiste, in modo da ottenere il prossimo prestito del FMI, che dovrebbe aiutarle a mantenere il potere. La proprietà e il capitale dei super paperoni non sono stati toccati dal nuovo regime, ma le nuove autorità sono pronte a superare la crisi a costo di imporre tagli sociali ed aumenti dei prezzi che colpiranno la maggioranza impoverita degli ucraini. Così per distogliere l’attenzione dai problemi di politica interna, le autorità di destra agitano abilmente il tema dell’intervento russo in Crimea e accendono l’isteria nazionalista e militarista all’interno del paese. Purtroppo una parte della nostra sinistra liberal–patriottica acquista volentieri in questa retorica. Così le nuove autorità cercano di incanalare la rabbia della gente frodata verso nemici diversi, “interni” o “esterni”.

Intanto gli scontri e le sparatorie nel centro di Kiev continuano ancora: le unità paramilitari rivali combattono fra loro per il controllo sugli edifici e le proprietà sequestrate e continuano a sequestrare, a picchiare o a torturare la gente. Le bande neonaziste mostrano apertamente il loro razzismo, il loro sessismo e la loro omofobia. Neppure provano a nascondere le loro armi per le strade di Kiev. Inoltre hanno ammazzato alcune persone a Kharkov. L’ufficio di Borotba a Kiev è stato saccheggiato, come pure quelli dell’opportunista Partito Comunista dell’Ucraina: i neonazisti si sono impossessati dei suoi uffici trasformandoli in loro “basi”. Molti monumenti a Lenin, ai soldati della seconda guerra mondiale o ai partecipanti alla Rivoluzione di Ottobre sono stati demoliti o profanati (compresa la tomba dei lavoratori uccisi nella rivolta dell’”Arsenale” di Kiev ed altre risalenti al 1918).   

Nel frattempo si stanno avvicinando le elezioni straordinarie: la gente delusa o ingannata dovrà fare una scelta fra ben noti corrotti e super ricchi politici borghesi. Al tempo stesso, le nuove autorità cercano di impedire con tutti i mezzi possibili referendum democratici sulla questione dell’autogoverno delle regioni di sud–est, dove le proteste contro il nuovo regime sono incandescenti. I nuovi governanti provano a presentare queste proteste solo come “filo russe” o “ispirate dal Kremlino”, ma il sindacato Borotba sta lottando effettivamente per sottrarle al nazionalismo filo russo. Siamo avversari inconciliabili del regime di Putin, che anche i nostri compagni russi stanno combattendo. Siamo contro qualsiasi interferenza nel conflitto ucraino, in quanto può innescare uno scontro militare fra due imperialismi.

Prevedendo l’intensificarsi della crisi, ci stiamo preparando a prender parte al processo di organizzazione delle proteste di massa contro le riforme antisociali e il terrore di estrema destra delle nuove autorità. E in un simile contesto qualche sostegno internazionale per noi è di importanza cruciale. Siamo grati per l’attenzione e la solidarietà. Soprattutto vorremmo ringraziare i nostri compagni dell’Europa meridionale e orientale che testimoniano l’aumento dell’influenza dell’estrema destra sullo sfondo della crisi provocata dalla politica neoliberista dell’Unione Europea.

Il nuovo governo dell’Ucraina è quello più di destra che ci sia mai stato in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. E non si tratta solo di un fenomeno ucraino, ma anche di un allarme per tutte le sinistre europee. Considerando che le autorità della UE hanno attivamente aiutato la destra ucraina a giungere al potere, si comprende come per noi sarà un compito alquanto difficile vincere senza corrispondenti azioni internazionali delle sinistre in diversi paesi.

Le recenti proteste in Ucraina (novembre 2013 – febbraio 2014) hanno portato all’instaurazione di un regime politico di destra, cioè a una coalizione fra la destra estrema e le forze neoliberiste. Squadre paramilitari dei gruppi dell’estrema destra ora controllano la capitale, usando la tattica dei pogrom e la violenza contro chi dissente. Queste squadre esigono apertamente che venga loro conferito ufficialmente il potere di polizia e quello dei servizi segreti dello stato, o che sia loro dato pieno controllo sulle forze dell’ordine.

Comunque in Ucraina gli eventi si stanno svolgendo abbastanza rapidamente, richiedendo quindi una costante revisione dell’analisi. Alcuni uffici delle organizzazioni di sinistra sono stati saccheggiati. Attivisti di sinistra e dei sindacati hanno subito violente aggressioni. Il parlamento dell’Ucraina (di fatto controllato dal vice portavoce del partito di estrema destra Svoboda) ha assunto il potere nel paese. Un altro membro del partito Svoboda è stato nominato procuratore generale e senza alcun pronunciamento giurisdizionale sono stati rilasciati tutti i militanti neonazisti condannati per vari reati, omicidi compresi.

Molti politici di destra (di Svoboda ed altri partiti) sono stati promossi al ruolo di ministro. In particolare, essi controlleranno l’istruzione. I nazisti hanno iniziato una massiccia campagna per la distruzione dei monumenti sovietici: alla rivoluzione di Ottobre del 1917 e ai combattenti della seconda guerra mondiale.

In realtà possiamo dire che questo è il governo più di destra nella storia europea post seconda guerra mondiale e il regime con l’ideologia  più filo nazista che sia mai stato imposto in Ucraina. E questa tesi non è una sorta di esagerazione: saremo in grado di valutare correttamente nel corso del tempo le reali conseguenze dei recenti avvenimenti in Ucraina, perché ancora non abbiamo tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.

Comunque le proteste di massa in Ucraina erano il risultato della profonda crisi sociale ed economica: una conseguenza della politica economica neoliberista che è stata attuata in Ucraina sotto la pressione delle banche internazionali e delle altre istituzioni finanziarie.

A prima vista potrebbe sembrare una specie di paradosso, ma la crisi che è stata innescata dalla politica di destra neoliberista è sfociata nella incontrollabile ascesa dell’influenza della destra estrema. Il fatto è che la crisi si è sviluppata in condizioni di quasi totale predominio dell’ideologia dell’estrema destra, che non ha consentito la costruzione in Ucraina di una forza di sinistra abbastanza solida. In realtà, le forze di destra hanno occupato quelle stesse nicchie che le sinistre non hanno potuto occupare. E’ stata l’assenza dell’alternativa di sinistra che ha operato come principale precondizione favorevole all’ascesa travolgente dei gruppi di estrema destra, che hanno conquistato una sorta di monopolio sulle proteste sociali degli ucraini.

Le sinistre – che vanno dai socialdemocratici fino ai gruppi della nuova sinistra – sono state spinte ai margini della vita politica e sociale. Ciò è divenuto possibile grazie al consolidamento del consenso della destra liberale, dominante nella coscienza sociale a partire dal collasso dell’Unione Sovietica. Gli intellettuali hanno tollerato la destra estrema, sostenendola politicamente e allestendo il processo di de–emarginazione dei suoi gruppi. Nel frattempo i mass media hanno demonizzato e stigmatizzato l’ideologia di sinistra, trasmettendo contemporaneamente alla coscienza sociale una mitologia storica delle forze di destra estrema, cioè quelle stesse che collaborarono con la Germania nazista e che sono responsabili della pulizia etnica della popolazione polacca nella Ucraina occidentale. E’ stato questo tipo di propaganda che ha maggiormente caratterizzato le opinioni della parte attiva del movimento Maidan, compresa la significativa parte delle “vittime della crisi”: cioè di alcuni degli strati “lumpenlinizzati” della società.

Anche i politici conservatori e liberali europei hanno contribuito ad un così grave esito: essi hanno riconosciuto il partito di estrema destra Svoboda come legittimo membro della cosiddetta opposizione “democratica” al governo di Yanucovich. Così essi hanno chiuso un occhio di fronte al programma xenofobo, omofobo e sciovinista di questo partito, come pure di fronte ai pogrom e alle azioni violente dei suoi militanti.

Inoltre anche un gruppo di ucraini super ricchi ha contribuito ad organizzare il movimento Maidan. In particolare essi erano alcuni oligarchi insoddisfatti dal predominio del clan Yanukovich, che temevano l’aumento della sua influenza in quanto avrebbe potuto minacciare i loro interessi economici.

Questo gruppo di oligarchi ha partecipato alla sponsorizzazione dei gruppi di estrema destra e ha fornito l’equipaggiamento tecnico e materiale per le loro azioni.

In tali circostanze le destre sono riuscite a sfruttare e monopolizzare la protesta contro il regime oligarchico di Yanucovich. Fin dall’inizio esse hanno controllato e organizzato le azioni di protesta a Kiev, marcandole quindi con un’ideologia di estrema destra e con sentimenti nazionalisti. Simboli nazisti sono stati apertamente esibiti a Maidan, mentre lì si sentivano spesso slogan nazisti. La parte filo democratica di questo movimento non poteva reggere il confronto con un tale completo predominio delle destre, che sono riuscite ad assumere un ruolo guida a Maidan. La vera forza era dalla loro parte. Squadre ben addestrate di neonazisti provviste di munizioni militari hanno operato come truppe di assalto. Nonostante il fatto che la protesta fosse iniziata all’insegna di parole d’ordine “filo europee”, le destre estreme fin dall’inizio non hanno nascosto la loro ostilità verso i valori “europei”, che hanno pubblicamente rinnegato nei loro discorsi e nei loro articoli.

Il fatto che molti osservatori europei hanno preferito ignorare la prevalenza della destra estrema a Maidan, oppure sminuirne l’influenza, ha solo aggravato la situazione. In realtà una simile posizione è stata percepita come legittimante ogni tipo di azione della estrema destra.

Il risultato complessivo che abbiamo ottenuto è il disastroso aumento delle violenze di strada a Kiev, lotte di gruppi armati e uccisione di persone, da parte sia dei sostenitori che degli oppositori del movimento Maidan. Ciò ha portato al crollo del regime di Yanucovich. In ogni caso, come avevamo previsto, sono state le destre estreme a beneficiare di tutto questo. Di fatto esse sono divenute la potenza dominante nella maggior parte del paese, poiché hanno prestabilito delle condizioni che nessuna forza sociale e politica può realmente affrontare.

La conseguenza è che assistiamo al cambiamento delle sole elites al potere, ma gli interessi dell’intera classe dirigente restano intatti. Pertanto le modifiche non hanno condotto a reali riforme democratiche nell’interesse della maggioranza della popolazione. La situazione ora si sta aggravando e il collasso dell’economia ucraina è incombente. Assistiamo alla veloce svalutazione della moneta, che minaccia l’impoverimento di milioni di persone. Il nuovo regime non ha abbastanza fondi per garantire la spesa pubblica di base. Così esso negozia con il FMI, con l’UE e con gli Stati Uniti per ricevere nuovi prestiti, che verrebbero concessi a condizione del completo smantellamento di quel che resta del sistema dei benefit sociali e della crescita dei prezzi dei servizi pubblici, elettricità e gas. L’UE esige inoltre che l’Ucraina apra il suo mercato interno e  questo può minare del tutto la produzione nazionale, che non può sopravvivere senza alcune misure protezionistiche.

Questa tendenza quando è accompagnata da un violento scontro nella parte orientale dell’Ucraina può condurre allo smantellamento delle basi dello stato e al totale collasso economico e politico nel paese, il che a sua volta può comportare l’esplosione del terrore di estrema destra. Tale prospettiva sembra essere abbastanza reale in Ucraina e può verificarsi nel prossimo futuro. Riteniamo che il nuovo regime userà le squadre paramilitari dell’estrema destra per sopprimere le proteste sociali e i singoli dissidenti fra i normali cittadini.

In tali circostanze l’unica alternative è l’immediata e attiva costruzione di una sinistra di massa e di un movimento antifascista, cioè la creazione di un soggetto che possa divenire la base per un’opposizione ad un regime di destra ed organizzi le persone arrabbiate ed insoddisfatte per la politica neoliberista antisociale.

Oltretutto, la “rivoluzione” destrorsa in Ucraina è pure un avvertimento per le forze europee filo democratiche ed antifasciste. Questa tendenza infatti rivela manifestamente che in tempi di crisi economica la crescita incontrollata dell’estrema destra apre la strada alla presa del potere politico. E tale prospettiva è ancor più pericolosa quando cerchiamo di sottovalutarla.

 

fonte: Borotba
Traduzione di Maria Grazia Ardizzone