Una delegazione del Coordinamento della sinistra contro l’euro si è recata a Chisinau, capitale della Moldavia, su invito del locale Social Forum della Moldavia.

Lì si è svolta, lunedì 8 settembre, una importante conferenza per denunciare la politica del governo neoliberista, di adesione alla Unione europea e alla NATO. Erano presenti delegati dei diversi movimenti anti-Ue e anti-Nato, come compagni provenienti dall’Ucraina, dalla Russia e dalla Crimea.

Il conflitto in Ucraina si sta riverberando in modo diretto e preoccupante sulla Moldavia. Gli agricoltori, penalizzati dalle contro-sanzioni russe (il governo di Chisinau ha sostenuto il golpe di Maidan in Ucraina ed ha aderito alle sanzioni anti-russe decise dalla Unione europea, mentre la Russia è il principale paese importatore dei prodotti agroalimentari moldavi) hanno dato vita a dure contestazioni della politica filo-occidentale del governo, sostenute da buona parte dell’opinione pubblica che ha sentimenti filo-russi, anti-Ue e anti-Nato. E’ tuttavia forte lo schieramento opposto, quello nazionalista che punta ad unirsi alla Romania, e che vede l’adesione alla Ue come passo verso la dissoluzione delle Moldavia. I moldavi si chiedono: potremo evitare una guerra civile in caso di escalation del conflitto tra Ucraina e Russia (anche tenendo conto che una fetta del Paese, la Transdniestria si è separata da tempo dalla Moldavia ed è filo-russa)? La protervia con cui Ue e Nato vogliono inglobare questo Paese è come benzina sul fuoco.

Qui sotto la Risoluzione del Forum Sociale della Moldavia
Adottata dalla conferenza del Social Forum della Moldavia con la partecipazione di attivisti ed esperti di movimenti civici svoltasi il giorno 8 settembre 2014

«Il sequestro delle istituzioni statali, la sottomissione della forze dell’ordine e delle agenzie della sicurezza, le misure antisociali dirette alla distruzione di ciò che resta dell’economia Moldava, la cancellazione del dissenso e dell’opposizione nei mass media, la profonda corruzione dei politici, le misure deliberate che hanno determinato la chiusura del mercato russo per i produttori della Moldavia; tutte queste misure (e molte altre) intraprese dal regime oligarchico-nazionalista [sostenitore della Grande Romania, Ndr] spingono la Moldavia e la sua società multi-etnica e multi-linguistica verso il collasso sociale e il rafforzamento delle tendenze nazionaliste.

Le autorità moldave hanno usurpato il diritto del popolo di scegliere la via per l’integrazione del paese. Esse hanno imposto in termini brutali l’accordo con l’Unione europea, cedendo la sovranità nazionale ai burocrati di Bruxelles. Così, la Costituzione della Moldavia che include punti circa lo status neutrale della Repubblica è stata calpestata dagli stivali della NATO, ciò mentre gli stati imperialisti, senza il consenso dei cittadini, dichiarano apertamente che vogliono includere la Moldavia nel loro sistema politico-militare.

Siamo categoricamente contrari all’inclusione della Moldavia nel sistema neoliberale, nel quale i cittadini non possono in alcun modo influenzare la vita politica del paese. Noi denunciamo le azioni delle nostre autorità che usano la censura e sopprimono ogni dissenso.

Il futuro del popolo già adesso non viene deciso dai ladri e dei funzionari corrotti di Kishinev, ma da quelli di Strasburgo e Washington. Noi riteniamo invece spetti al popolo multietnico della Moldavia decidere sul futuro del Paese.

Tuttavia, l’atteggiamento acritico verso le decisioni europee adottato dalle autorità ed imposto all’intera società può contribuire ad una svolta positiva. Pensiamo che i cittadini della Moldavia possono e debbono esercitare il diritto di esprimere la loro opinione sulla politica estera del Paese. Questo corso non può essere deciso da servi che ha afferrato il potere per i loro interessi lucrativi personali.

Siamo convinti che la soluzione dei problemi della società moldava può essere perseguita solo pacificamente e senza la intrusione dei militaristi occidentali che spingono i leader del Paese ad avallare le provocazioni e gli atti di forza.

La democrazia, la solidarietà, la libertà e il diritto di vivere una vita dignitosa sono i valori integranti dell’internazionalismo, come la pace tra le comunità etniche, il bilinguismo, e il rafforzamento della sovranità della Moldavia».

da Sinistra contro l’euro