Il 5 aprile scorso l’inglese THE GUARDIAN ha pubblicato un lungo saggio di Yanis Varoufakis dal titolo stentoreo e inequivocabile: Perché dobbiamo salvare l’Unione europea?
Ne pubblichiamo gli ultimi e significativi paragrafi.

Che se ne deduce? Che L’Unione europea va salvata a qualsiasi costo. Perché? Perché altrimenti una nuova ondata di nazionalismi fascisti sarà inevitabile. Un discorso tutto politico, brutalmente ideologico, in perfetta sintonia con la narrazione delle élite oligarchiche — che agitano lo spauracchio del peggio che certamente verrebbe in caso di dissoluzione della Ue per legittimare l’esistente, ovvero il loro dominio.

Un discorso che noi ci permettiamo di rovesciare: i tentativi di democratizzare questa Unione sono utopistici (Varoufakis stesso lo ammette candidamente). E’ proprio l’ostinazione a voler tenere artificialmente in vita questa Unione, con i suoi costi sociali tremendi, che rischia di spingere le masse ed i popoli nelle braccia della reazione. Quest’Unione va smantellata prima possibile, prima è meglio è.

Di seguito il testo di Varoufakis.

La nostra Unione europea si sta disintegrando. Dobbiamo accelerare la disgregazione di una confederazione fallita? Se si insiste sul fatto che anche i paesi piccoli possono conservare la loro sovranità, come ho fatto io, questo significa che la Brexit è la logica conseguenza? La mia risposta è un enfatico “No!”

Ecco perché: se la Gran Bretagna e la Grecia non fossero già in Europa, dovrebbero certamente restarne fuori. Ma, una volta dentro, è fondamentale prendere in considerazione le conseguenze di una decisione di uscita. Che ci piaccia o no, l’Unione europea è il nostro ambiente — ed è diventato un ambiente terribilmente instabile, che si disintegrerà, anche se un piccolo paese depresso come la Grecia uscisse, per non parlare di una grande economia come la Gran Bretagna. Dovrebbero i greci o gli inglesi avere a cuore la disintegrazione di questa UE esasperante? Sì, naturalmente! E dovremmo preoccuparci molto, perché la disintegrazione di questa alleanza frustrante creerà un vortice che trascinerà — una ripetizione postmoderna degli anni ‘30.

E’ un grave errore assumere, sia se si vuole restare o se ci si vuole congedare, che l’Unione europea sia qualcosa di stabile “là fuori”, di cui si può o non può decidere di far parte. L’esistenza stessa dell’Unione europea dipende dalla permanenza della Gran Bretagna. Sia la Grecia che la Gran Bretagna si trovano ad affrontare le stesse tre opzioni. Le prime due sono rappresentate dalle due fazioni in lotta all’interno del partito Tory: ubbidienza a Bruxelles e uscita. Sono opzioni ugualmente disastrose. Entrambe conducono allo stesso futuro distopico: un’Europa adatta solo per coloro che fioriscono in tempi di una grande depressione — gli xenofobi, gli ultra-nazionalisti, i nemici della sovranità democratica. La terza opzione è l’unica che vale la pena perseguire: restare nella UE per formare un’alleanza transfrontaliera dei democratici, ciò che gli europei non riuscirono a fare negli anni ’30 — la nostra generazione deve ora cercare di evitare che la storia si ripeta.

Questo è esattamente ciò per cui alcuni di noi stanno lavorando con la creazione di DiEM25 — la Democrazia in Europa in Movimento, allo scopo di suscitare un risveglio democratico in Europa, una comune identità europea, una sovranità europea autentica, un baluardo internazionalista sia contro la sottomissione a Bruxelles che la reazione iper-nazionalista.

Non è questo utopistico? Ovviamente lo è! Ma non di più dell’idea che possa sopravvivere l’attuale arrogante e antidemocratica Unione europea, con la grave incompetenza alimentata dalla sua irresponsabilità. Non è più utopistica dell’idea che le democrazie inglese o greca possano essere fatte rivivere nel seno di uno Stati-nazione le cui sovranità non saranno mai restaurate all’interno di un mercato unico controllato da Bruxelles.

Proprio come nei primi anni ‘30, la Gran Bretagna e la Grecia non possono sfuggire all’Europa con la costruzione di un muro mentale o legislativo dietro cui nascondersi. O ci uniamo insieme per democratizzare, oppure soffriremo le conseguenze di un incubo paneuropeo da cui nessun confine può tenerci fuori.

da sollevAzione
Traduzione a cura della redazione