Renzi contestato a Lucca: buon auspicio!

«Cacciamo Renzi da Lucca!», questo il semplice titolo del testo di convocazione della manifestazione che si è tenuta ieri pomeriggio contro la visita del capo del governo in città.

(Nella foto alcuni momenti della contestazione di ieri)

Una manifestazione che ha colto nel segno. L’immagine di Piazza San Francesco blindata e difesa dai manganelli della polizia (tre i feriti tra i manifestanti) è sembrata l’istantanea perfetta di un governo sempre più minoritario nel Paese.

E pensare che Renzi è arrivato a Lucca dopo aver pronunciato due volte una battuta sul suo presunto coraggio nell’affrontare le contestazioni. «Ho fatto l’arbitro in seconda categoria in Garfagnana, figuriamoci se mi spaventano i fischi» ha detto la scorsa settimana ai cittadini che lo contestavano a Sesto Fiorentino. Frase ripetuta – gli avranno detto che gli era venuta bene – ieri l’altro all’assemblea di Confcommercio.

Piccola nota di colore: i calciofili della zona, sempre muniti di vasti archivi, hanno poi accertato che Renzi non ha mai arbitrato partite né in Garfagnana né nel resto della Lucchesia… Ma il Bomba non si smentisce mai.

Sta di fatto che Renzi è venuto a Lucca per due motivi: partecipare al “Festival della crescita” organizzato dalla multinazionale della carta Sofidel; parlare al mondo del “volontariato” della nuova legge sul “terzo settore”.

«Ma di quale crescita stiamo parlando? Ad essere cresciuta negli ultimi due anni è stata solo la disoccupazione, lo sfruttamento del lavoro, i regali alle aziende», così si apriva il già citato testo del Collettivo Torpedo che per primo ha indetto la manifestazione. La pagliacciata organizzata dalla Sofidel è stato solo un modo di omaggiare il presidente del consiglio più confindustriale che si ricordi.

In quanto al cosiddetto “terzo settore”, lo scopo della riforma è quello di sancire la definitiva trasformazione del volontariato in strumento utile alla totale cancellazione del welfare. Ed anche sulla presenza organizzata nel complesso di San Francesco per ascoltare Renzi non manca una nota di colore. Ieri l’altro si è saputo che i giovani del servizio civile sono stati obbligati dal responsabile del Cnv ad essere presenti: «Sarà dispensato soltanto chi ha problemi di salute o impegni di servizio inderogabili». Insomma, truppe cammellate, e per giunta pagate: le due ore passate a far da platea al Bomba verranno infatti retribuite (certamente poco, ma questo è un altro discorso) come lavoro…

Ma torniamo alla manifestazione, che si è mossa intorno alle 15 da Piazza San Michele con un numero di partecipanti più che dignitoso. Oltre agli studenti ed ai giovani del Collettivo Torpedo, da segnalare la nutrita presenza degli attivisti dei Comitati per il NO al referendum d’ottobre presenti in tutta la Lucchesia.

Una presenza che ha consentito di legare i temi sociali con quelli della democrazia. E che ha dato alla manifestazione un carattere assai rappresentativo dei tanti motivi di opposizione al governo Renzi.

Come già detto, lo schieramento e i manganelli della polizia hanno tenuto il corteo fuori da Piazza San Francesco. Dopo questi scontri la manifestazione si è conclusa con alcuni interventi che hanno ricordato le ragioni della protesta, denunciando sia l’arroganza del governo che la sua politica repressiva. Il legame tra la protesta sociale e il referendum di ottobre, che dovrà respingere la controriforma che stravolge la Costituzione, è stato sottolineato dall’intervento di un compagno dei Comitati per il No.

Concludiamo questa breve cronaca con un episodio assai significativo del diffuso clima di contestazione che Renzi ha trovato a Lucca. Mentre il corteo veniva duramente bloccato dalla polizia, alcune decine di cittadini – che precedentemente erano riusciti ad entrare nella piazza alla spicciolata – non solo hanno fatto sentire la loro protesta contro il capo del governo più da vicino, ma hanno a lungo contestato l’operato della polizia gridandogli ripetutamente «Lasciate entrare il corteo».

Da questa piccola cronaca da una città di provincia si ricava come ormai Renzi non possa più andare da nessuna parte – si tenga a mente che quella di Lucca è una provincia dove il Pd riscuote percentuali molto superiori alla media nazionale – senza essere contestato.

Insomma, un segnale. Forse ancora piccolo, ma certamente assai significativo di come il vento stia cambiando.

PS – Solo dopo la stesura di questo articolo abbiamo visto l’edizione de Il Tirreno di oggi. Questo giornale, certo non ostile al Pd, non ha potuto fare a meno di dedicare le prime tre pagine alla contestazione di Lucca. Titolo di prima pagina: «Renzi blindato per pochi». Catenaccio in testa alla seconda pagina: «Momentaccio». Titolo in seconda, con continuazione in terza pagina: «I fischi e il gelo – Renzi blindato nella “sua” Lucca».