Dichiarazione del Coordinamento internazionale no-euro

I britannici, in particolare la classe operaia e gli strati sociali massacrati dalla globalizzazione neoliberista, hanno deciso con il referendum durante del 23 Giugno, di recuperare la sovranità popolare e la  democrazia. S tratta di una vittoria enorme per la libertà e la pace. Il diluvio propagandistico dei media mainstream, le minacce e gli ultimatum dei leader delle multinazionali e dei capi di stato dell’Unione Europea non hanno avuto l’effetto desiderato.

L’Unione europea ha il solo scopo di eliminare la sovranità delle nazioni per rendere definitive le politiche neoliberiste, il cui scopo è solo quello di favorire i più ricchi e schiacciare quelli poveri.

La vittoria di Brexit è un duro colpo a questo sistema che dev’essere smantellato.

L’Unione europea è uno dei principali meccanismi per imporre le politiche neoliberiste, lo smantellamento della sicurezza sociale, l’erosione della democrazia, l’attuazione di politiche razziste.

L’UE non è sinonimo di pace e cooperazione. Al contrario, alimenta antagonismi, guerre commerciali, la corsa al ribasso in termini di diritti sociali e dei diritti del lavoro. L’uscita dalla Ue apre la strada alla cooperazione tra i popoli.

Il futuro deve prendere in considerazione le esigenze delle classi popolari e dell’ecosistema non il loro sfruttamento da parte di una iper-classe.

È vero, per ora, non ci sono nel Regno Unito le forze politiche con una forza sufficiente per fermare le politiche neoliberiste. E’ possibile, nonostante la vittoria Brexit, che esse proseguiranno. Tuttavia, saranno create le condizioni per un mutamento dei rapporti di forza che apriranno a grandi cambiamenti, ciò che sarebbe impossibile all’interno dell’Unione europea.

L’estrema destra xenofoba cerca di approfittare della situazione per promuovere il suo programma reazionario. Tuttavia, sappiamo che in realtà questa destra è pro-UE e pro-sistema. È per questo che le forze progressiste, democratiche e di “sinistra” devono assumere un ruolo guida nella lotta contro l’Unione europea.

Dopo i “NO” francese e olandese nel 2005, e quello irlandese del 2008, anche quello greco ha detto “NO” nel Luglio 2015 … ma la volontà di questi popoli è stata ignorata. Il 23 giugno 2016, i britannici hanno chiaramente espresso la loro scelta di stare fuori dalla Ue.

Le classi dominate di ciascun paese della Unione europea possono e debbono cogliere questa nuova situazione politica per rafforzare la lotta per ripristinare la loro sovranità nazionale e popolare e smantellare l’Unione europea. Questi sono i prerequisiti indispensabili per uscire dall’austerità e riconquistare il potere di definire politiche di giustizia sociale e di cooperazione internazionale, dai e per i popoli.

Antikapitalistische Linke Nordrhein-Westfalen, Germany
EPAM, Greece
Euroexit Personenkomitee gegen Sozialabbau, Austria
Initiative for a Communist Left, Greece
Manifiesto Socialismo 21, Spain
Salir del Euro, Spain
Pardem, Parti de la démondialisation, France
P101, Movimento di liberazione popolare, Italy