Ci siamo chiesti — ma se lo chiedono tanti cittadini indecisi su come votare il 4 dicembre — se vince il NO dopo che succede? Meglio sarebbe chiedersi : “cosa dovrebbe succedere”.

Programma 101, in perfetta solitudine ha avanzato la proposta: subito al voto! Leonardo Mazzei, fine analista politico, spiegava bene il senso di questa posizione:

«Ridare la parola ai cittadini è dunque la prima cosa da fare. Abbiamo già scritto che: “Qualsiasi Parlamento, eletto sull’onda del NO, sarà più degno di quello attuale di nominati e voltagabbana. Meglio andare subito ad elezioni anticipate che dare ai poteri forti il tempo di riprendersi dalla batosta e di congiurare in segreto per rimpiazzare Renzi con un altro loro fantoccio”».

La conferma della giustezza di questa posizione è arrivata presto. Silvio Berlusconi, in agguato, ha ieri affermato a Fatti e Misfatti su Tgcom24:
«Non credo che mai il presidente della Repubblica potrebbe consentire delle elezioni con l’Italicum, con questa legge elettorale perché avremmo il rischio di ritrovarci il Movimento Cinque Stelle e Grillo al governo. Dobbiamo trovare un modo condiviso per scrivere una nuova riforma costituzionale e una nuova legge elettorale».

Nessuno meglio dell’ex Cavaliere poteva esprimere meglio i desiderata dei grandi gruppi economici e dei loro lacchè politici: impedire in ogni modo elezioni subito che porterebbero al governo i 5 Stelle, quindi un nuovo inciucio: metter su un nuovo governo di “larghe intese” per prendere tempo, tranquillizzare i “mercati” e fare una legge elettorale che consenta ai suddetti lacché di non essere spazzati via. Proprio come esigono i poteri forti.

Possiamo dunque essere sicuri che il Presidente Mattarella raccoglierà l’invito, dando l’incarico a qualcuno (a noi oggi segreto, ma LorSIgnori, in camera caritatis, hanno già deciso chi debba essere) per annullare gli effetti dirompenti di una vittoria del NO.

Seppure in ritardo, le zoppicanti forze dell’opposizione parlamentare hanno capito quale sia la minaccia, e la posta in palio. Non solo Lega Nord e Fratelli d’Italia ma pure i Cinque Stelle, da una posizione imbelle — “si faccia un governo istituzionale di scopo per una nuova legge elettorale —, per bocca dello stesso Di Maio, si siano decisi a chiedere elezioni subito.

E’ una notizia confortante. E’ anzi un’ottima notizia.

Viene quindi, dopo la prima domanda — che fare se vince il NO e i partiti di regime si arrogheranno la facoltà di restare al potere? — la seconda: cosa dovrebbero fare le opposizioni parlamentari se ciò accadesse. Questa la sola risposta seria se sono opposizioni serie: dovrebbero fare un nuovo Aventino: invece che tenere il moccolo ai dominanti, quindi assistere inermi ad un nuovo golpe bianco, dovrebbero abbandonare i lavori parlamentari, e riunirsi da un’altra parte.

Solo un gesto contundente, di alto valore simbolico, morale prima ancora che politico, potrebbe non solo salvare la faccia a queste opposizioni, salverebbe l’onore del Paese e del popolo italiano il quale, votando NO, avrà delegittimato non solo Renzi, ma tutto l’establishment politico, tutto il blocco della conservazione sociale, compresi i loro potenti sponsor esterni.

Ci dicono: “Una tale rottura sarebbe avventuristica, sarebbe scegliere il tanto peggio tanto meglio”.

Sbagliato, mille volte sbagliato!

Avventuristico e suicida sarebbe riconsegnare a LorSIgnori il pallino in mano, dare loro tempo per attuare le loro trame oligarchiche. Peggio ancora: sarebbe un gravissimo tradimento della volontà popolare espressasi nelle urne il 4 dicembre. Significherebbe diventare complici del nuovo colpo di Stato.              

Un vittoria del NO indicherebbe che il blocco della conservazione — il Partito democratico renziano e le sue frattaglie — che sta portando l’Italia nell’abisso è una minoranza nel Paese, che c’è una maggioranza popolare che vuole una svolta. Sull’onda della spallata del NO elezioni anticipate sarebbero la definitiva batosta per i dominanti.

UN CLAMOROSO GESTO DI CORAGGIO! AVENTINO DUNQUE! PER CHIAMARE IL POPOLO ALLA SOLA SECESSIONE CHE ABBIA SENSO, QUELLA DAL REGIME, INVITANDOLO ALLA RESISTENZA ATTIVA, ALLA MOBILITAZIONE E, SE NECESSARIO, ALLA SOLLEVAZIONE.

ps
Per chi volesse discettare sul perché l’Aventino antifascista del 1924 finì in un fallimento, e come fare per evitarne un altro, siamo a disposizione