Rosatellum, ovvero la legge BBB: una truffa su-misura per il Bomba di Rignano, il Buffone d’Arcore e il Bulletto di Milano (quello che parla con le felpe)
La fine ingloriosa di Salvini. Da “grande oppositore” a stampella del regime
Quel che c’era da dire sul Rosatellum l’ho già scritto QUI due settimane fa. Adesso siamo quasi all’atto finale. La Camera finirà di votare oggi la cosiddetta “fiducia” ad un governo che aveva dichiarato – non ridete – la sua “neutralità” in materia. Poi seguirà il Senato, verosimilmente con la stessa procedura. I ladri di democrazia hanno fretta, debbono mettere al sicuro il bottino cercando di non lasciare troppe tracce. Dunque ogni mezzo è lecito, anche se ci hanno sempre insegnato che non si cambiano le regole del gioco – tantomeno con la forzatura del voto di fiducia – un minuto prima che inizi la partita. Ma questa è l’Italia dell’autunno 2017, dove colui che dovrebbe essere “arbitro” (il santerello Mattarella) è invece in combutta con la banda di scassinatori che conduce le danze.
Certo, dopo i tre voti di fiducia ci sarà oggi pomeriggio quello finale a scrutinio segreto. Qui non mancheranno i dissidenti, altrimenti detti “franchi tiratori”, ma aspettarsi non dico un sussulto democratico (quando mai!), ma anche solo un atto di orgoglio da parte di questo parlamento di peones (senza offesa per i peones, quelli veri) va sinceramente al di là di ogni ragionevole immaginazione. Ecco il risultato di aver voluto tenere in piedi ad ogni costo un parlamento reso illegittimo dalle sentenze della Corte Costituzionale. Ecco i frutti dell’errore – qui il riferimento è ad M5S – di non aver preteso, anche con una scelta aventiniana, il suo scioglimento dopo la grande vittoria del NO il 4 dicembre 2016.
Diversi commentatori si interrogano sulle presunte contraddittorietà del Rosatellum. In realtà questa legge non è affatto contraddittoria, basta che si capisca com’è nata e qual è il suo fine. Cose che ho cercato di spiegare nell’articolo già citato, ma che ricapitolo qui in due righe: questa legge nasce da un patto di ferro Renzi Berlusconi, ed ha lo scopo di riportare il fiorentino a Palazzo Chigi con l’ex cavaliere come partner principale e ben remunerato in quel che più gli interessa.
Capito questo si è capito tutto. Poi, si sa, non tutte le ciambelle riescono col buco. Ma questo è un altro discorso, e noi ci auguriamo che l’abbuffata di seggi che già pregustano gli vada invece di traverso. Di certo, pur nel pittoresco balletto delle tante leggi elettorali proposte in questi anni, mai se ne era vista una disegnata così su-misura, non solo per un partito, bensì per una persona, anzi due con l’aggiunta di un terzo: il Bulletto padano che parla con le felpe.
Come noto la “fiducia” sta passando alla Camera solo grazie al regalo di Forza Italia e della Lega, i cui parlamentari sono usciti dall’aula per abbassare il quorum. Grande eh, l’opposizione di Salvini! E questo si dovrebbe scontrare niente meno che con l’Europa! Sai che paura a Bruxelles! Sta di fatto che sulla prima fiducia i Sì sono stati 307, sulla seconda 308. Al di sotto quindi della soglia di 316 che corrisponde al 50%+1 dei membri della Camera. Evidentemente la “fiducia” non è poi così forte neppure nel Palazzo, figuriamoci nel Paese.
Ma la scommessa dei ladri di democrazia è semplice: le leggi elettorali sono cose complicate, apparentemente astruse e comunque incomprensibili ai più. Dunque, calcolano i lestofanti, il danno di immagine sarà minimo. Poi di corsa alle elezioni, in modo da rendere difficile la partecipazione a chi dovrà raccogliere le firme. Quindi una campagna elettorale che proverà (vedremo con quale successo) a restaurare il teatrino della politica del bipolarismo che fu. A destra diranno di aver messo su una coalizione per vincere (boom!), idem nel redivivo centrosinistra di Renzi-Alfano-Pisapia (doppio boom!).
In realtà tutti sanno che le coalizioni del Rosatellum servono solo a raggranellare seggi, non a precostituire una maggioranza di governo. Tanto è vero che, a differenza del Mattarellum, la legge prevede che siano i partiti, non le coalizioni, a presentare il proprio programma elettorale.
Per raggiungere i propri scopi la banda delle tre B (il Bomba di Rignano, il Buffone di Arcore e il Bulletto di Milano) non si è posta limiti. Nel Rosatellum c’è tutto il peggio delle leggi elettorali dell’ultimo quarto di secolo. Quelle che sono state in vigore per qualche anno, come quelle abortite prima di vedere la luce. Ci sono i collegi uninominali all’inglese come nel Mattarellum, c’è il meccanismo delle coalizioni artificiali (con tanto di liste civetta) come nel Porcellum, ci sono le liste bloccate com’era nella legge calderoliana ma pure nel Tedeschellum saltato a giugno. E da quest’ultima legge si importa anche il meccanismo di voto unico su quota maggioritaria e proporzionale, un escamotage per favorire le forze teoricamente avvantaggiate nel maggioritario (in pratica la solita banda delle tre B di cui sopra).
Se tutto andrà come predisposto, dopo il voto la coalizione di destra si dividerà: Berlusconi se ne andrà con Renzi, mentre Salvini si rimetterà la felpa del grande oppositore. Ma per favore! Questo pagliaccio, che ama presentarsi come anti-sistema, ha deciso di fare invece da stampella ad una squallida operazione sistemica che punta a stabilizzare la prossima legislatura grazie ai trucchi del Rosatellum.
E perché lo fa? Semplice, per raccattare qualche seggio in più al nord. E’ questo il prezzo al quale si è venduto al duo Renzi-Berlusconi. A questo punto, l’unica felpa che dovrebbe indossare dovrebbe portare la scritta «mi vergogno di me stesso».
Al momento non possiamo sapere come andrà il voto finale di oggi pomeriggio a Montecitorio. Teoricamente la maggioranza per l’approvazione della nuova legge-truffa è larghissima. Praticamente, i numeri saranno invece assai più bassi. E non è affatto escluso che proprio i voti della pattuglia leghista risultino alla fine decisivi. Ma decisivi per che cosa? Certo, per mandare in parlamento qualcuno in più dalle valli della bergamasca. Ma, soprattutto, decisivi per garantire una legislatura piena al prossimo governo Renzi. Grande oppositore il Salvini, grande oppositore…