I terremoti elettorali non hanno solo seminato scompiglio e sconcerto tra le élite neoliberiste, hanno fatto perdere la testa anche in ambienti che si presume siano anti-sistemici.

E’ il caso de L’intellettuale dissidente che sul suo sito ha pubblicato un editoriale a firma Alessio Mannino — Il popolo italiano ha deciso: è ora di liberare l’Italia — che ci ha lasciato interdetti.

Il Mannino esordisce sostenendo una tesi che di primo acchito rassomiglia come una goccia d’acqua a quella avanzata su questo blog: “Di Maio e Salvini poche manfrine, avete i numeri, formate quindi questo benedetto governo per liberare l’Italia dagli ingombri di destra (Forza Italia) e sinistra (Partito Democratico)”.

Ma la somiglianza finisce nel titolo.
Sentiamo infatti quale sarebbe la missione che L’intellettuale dissidente assegna ad un governo giallo-verde:
«Fate la cosa giusta: buttate giù tre-quattro punti, il primo dei quali sia una legge-grimaldello per andare al ballottaggio decisivo fra voi marginalizzando i mezzi partiti alle vostre ali, e fate tornare i cittadini al voto. Almeno così avrebbe guadagnato un po’ più di senso, il declamato diritto-dovere di votare, visto che, parafrasando Vasco, questa democrazia della delega e supposta rappresentativa, un senso non ce l’ha».

Una sciocchezza sesquipedale. Peggio, il consiglio di un suicidio. E per due ragioni.

La prima. Milioni di italiani non hanno votato 5 Stelle e Lega affinché ricominciassero con la stucchevole telenovela della legge elettorale, ma perché esigono una svolta, anzitutto farla finita con le politiche antipopolari imposte dalle oligarchie euriste e mondialiste. Milioni di italiani esigono insomma provvedimenti urgenti, non solo simbolici, per lenire le ferite causate da dieci anni di austerità. Lavoro, reddito, sicurezza sociale. Ove Di Maio e Salvini avessero il coraggio di fare il governo (del che è lecito dubitare) ma dessero priorità alla modifica della legge elettorale per riportarci al voto, tanti di quelli che li hanno votati considererebbero ciò…mettersi a fare “manfrina”.

La seconda è sostanziale. Una “legge elettorale grimaldello”?? Con il ballottaggio???
Sarebbe proprio la stessa porcata oligarchica e antidemocratica che cercò di fare il Renzi, e che la maggioranza degli italiani impedì col referendum costituzionale del dicembre 2016. Non pare che questa coincidenza d’intenti tra L’intellettuale dissidenteRenzusconi sia causale, al contrario. Trabocca nell’articolo del Mannino lo stesso élitismo autoritario, la medesima ripulsa per la democrazia parlamentare: “questa democrazia della delega e supposta rappresentativa, un senso non ce l’ha”.

Sì, proprio un suicidio quello esortato. Non ho alcun dubbio che se Di Maio e Salvini accettassero questo consiglio, sarebbero tanti gli italiani a mettersi in fila per prenderli a pedate… assieme ai suggeritori.

da sollevAzione