Menzogne di guerra e illusioni imperialiste secondo il generale Bartolini

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Quando parla un vero Ufficiale (non quelli da scrivania) bisognerebbe ascoltarlo….

Gen. C.A. Mario Bertolini, già capo del Comando operativo interforze e presidente dell’associazione paracadutisti italiani, spiega su la Verità e il Messaggero come stanno davvero le cose riguardo al conflitto tra Russia e Ucraina.

1) Le armi all’Ucraina sono un atto di ostilitŕìà, mai visto prima, che rischia di coinvolgerci nella guerra: bastavano le sanzioni, anche inasprite.

2) Putin non è per niente  un pazzo né, tantomeno, il nuovo Hitler: “Voleva interrompere il percorso che avrebbe dovuto portare l’Ucraina nella Nato” per non perdere “l’agibilità nel Mar Nero”.

3) Il governo italiano non conta nulla e Di Maio che dà dell’ “animale” a Putin “ci taglia fuori da ogni trattativa”, diversamente dalla Francia di Macron.

4) Guai a seguire Zelenskyy sulla no fly zone, “significherebbe avere aerei Nato sull’Ucraina e l’incidente sarebbe inevitabile”.

5) I negoziati non sono un bluff, ma una “dimostrazione di buona volontŕ delle due parti”.

6) La sconfitta di Putin esiste solo nei nostri sogni e nella propaganda occidentale: la Russia s’è già presa l’Est, collegando Crimea e Donbass; “le grandi città al momento sono state risparmiate e non è partita la caccia a Zelensky” per “precisa volontà” di Mosca, che finora ha limitato al minimo “i bombardamenti dall’alto” per non moltiplicare le stragi e non provocare un “intervento Nato”.

7) Putin non ha bombardato la centrale di Zaporizhzhia: “Non ho visto missili, ma bengala per illuminare gli obiettivi” degli scontri con gli ucraini lì vicino: le radiazioni avrebbero colpito pure il Donbass e la Russia, che le centrali vuole controllarle, non farle esplodere.

8) Putin non vuole conquistare l’Europa né rifare l’Urss né “governare l’intera Ucraina”, ma “trattare una ricomposizione”: un regime fantoccio sull’intero Paese scatenerebbe anni di guerriglia antirussa. “La Russia vuol essere europea e noi non facciamo che schiacciarla verso Asia e Cina”.

Un successo ucraino è fuori discussione.

I possibili esiti sono due: una vittoria russa dopo “una lunga guerra”; o un negoziato che i soli mediatori credibili – Israele, Francia, Cina e Turchia – possono favorire se aiutano le due parti a trattare con reciproche concessioni anziché “istigarle a proseguire” nella guerra.

Questa è la verità e non quella paventata dai vari pseudo giornalai che vogliono far passare, ad ogni costo, il presidente Ucraino come il nuovo Che Guevara europeo, sacrificando anche la popolazione benché inerme e incolpevole.

(21 marzo 2022)