Si può essere al contempo ebrei e nazisti?

I media occidentali hanno scatenato una bufera per l’affermazione del Ministro degli Esteri russo Lavrov secondo il quale l’essere di origine ebraica (per la precisione di fede ebraica come Zelensky) non esclude affatto l’essere politicamente nazisti, o collusi (come Zelensky appunto) con i movimenti nazisti (vedi l’alleanza con Pravy Sector e l’Azov).

Non è un segreto che buona parte degli ebrei italiani sostenne attivamente il fascismo, almeno fino alle vergognose leggi razziali del 1938. Qualcuno si ricorderà che lo stesso Simone Di Stefano, capo di Casa Pound, nel novembre del 2017 ammise candidamente che:

“La comunità ebraica, fino alle leggi razziali, aveva partecipato attivamente, almeno in larga parte, alla rivoluzione del fascismo, con ministri come Guido Jung, offrendo martiri squadristi caduti nella marcia su Roma, Ettore Ovazza e via dicendo”.

Ma nella stessa Germania degli anni ’30 del Novecento, furono svariati i casi di ebrei passati al nazismo. Come sono noti gli Accordi di Haavara dell’agosto del 1933 tra il governo hitleriano e la Federazione Sionista Tedesca per sostenere la colonizzazione ebraica della Palestina. Sulla collusione tra nazismo e sionismo non troverete però tracce sul web, a causa dell’opera sistematica di bonifica e censura operata dalla potente lobby ebraica.

Che il j’accuse di Lavrov susciti tale tempesta è la dimostrazione della potenza politica della lobby ebraico-sionista. O sei pronto a difendere l’ebraismo e il sionismo, anche giurando il falso, oppure ti becchi l’accusa di… antisemitismo. Proibito ricordare che gli alleati di Zelensky sono neonazi, vietato ricordare che i nonni di questi neonazi russofobi, i seguaci ucraini di Bandera, commisero i più efferati e massicci crimini contro le minoranze ebraiche (nemmeno le SS giunsero a tanto).

Ovviamente gli stessi pennivendoli hanno guardato al dito mentre Lavrov indicava la luna. “Hitler di origini ebraiche”… giù con gli insulti volgari: dichiarazione scandalosa”, “parole senza senso”, “abominio”.

Primo comandamento o atto di fede della neo-religione-mondiale-politicamente-corretta: ebraismo e sionismo possono essere solo amati, altrimenti si è  additati al pubblico ludibrio, bollati come razzisti e antisemiti, quindi espulsi dal consesso civile.

Il peloso sconcerto che lorsignori ostentano oggi è lo stesso che manifestarono per le parole di un famigerato antisemita… il primo ministro israeliano Netanyahu. Nell’ottobre del 2015, in un attacco di islamofobia, affermò, testualmente: “Adolf Hitler non aveva alcuna intenzione di sterminare gli ebrei, voleva solo espellerli, ma fu convinto dal gran muftì Haj Amin al-Husseini». Tutti gli ultra-sionisti insorsero come un sol uomo: “Così fa il gioco dei negazionisti dell’Olocausto”.

Morale della favola: respingere il politicamente corretto è un gesto igienico di autodifesa, un atto legittimo di resistenza.

03 maggio 2022