PER UNA PACE VERA, PER UNA PACE GIUSTA
Duemila persone, domenica scorsa, hanno partecipato alla manifestazione-corteo davanti alla base militare USA di Aviano (Pn). Tanti gli striscioni ed i cartelli che chiedevano lo stop all’invio di armi all’Ucraina, la fine delle sanzioni alla Russia, l’uscita dell’Italia dalla NATO. Una manifestazione per la pace che non ha dimenticato l’Operazione Covid e la resistenza contro la dittatura sanitaria. Stessi i nemici, stessa la lotta.
Ieri sono subito apparse qua e la delle cronache che ci hanno dipinto come “antiucraini”, “filorussi”, “filoputiniani”.
Siamo alle solite: i media di regime, quando non possono direttamente criminalizzarti, allo scopo di isolarti, ti mettono in cattiva luce.
Chi ha avuto modo di ascoltare i diversi oratori che si sono susseguiti dal palco ha avuto modo invece di verificare la serietà, l’alto spessore politico e culturale della manifestazione, la solidità delle ragioni che denunciano il regime fantoccio di Kiev come longa manus del blocco USA-NATO-UE. Blocco che agisce per realizzare il vecchio sogno dell’imperialismo occidentale: piegare e domare la Russia per colonizzarla e smembrarla.
Affermò a fin Ottocento il primo ministro del Reich tedesco, Von Bismark:
«La forza della Russia può essere insidiata soltanto mediante la sua separazione dall’Ucraina. Quelli che vogliono che ciò accada non devono soltanto dividerle, ma devono mettere l’Ucraina contro la Russia, aizzare l’una contro l’altra le due parti dello stesso popolo e assistere allo spettacolo del fratello che uccide il fratello. Per realizzare ciò, essi devono individuare e istruire traditori nel seno dell’élite nazionale e, con il loro aiuto, cambiare la coscienza di una parte del popolo, a tal punto che essa aborrisca tutto quanto è russo, aborrisca la propria stessa stirpe, senza che nemmeno se ne renda conto. Il resto lo farà il tempo».
Otto Von Bismark (citazione tratta da Putinofobia di Giulietto Chiesa)
Chi ha orecchie per intendere intenda!
(20 dicembre 2022)