«Riteniamo tragicamente ridicolo e profondamente irrispettoso di un’ampia fetta dell’opinione pubblica che non si riconosce nelle politiche militari dei governi Draghi e Meloni il fatto che Zelensky sia invitato a Sanremo. Il dramma oggi in corso nel suo Paese non è altro, infatti, che l’epilogo di un conflitto ben più lungo, quale quello del Donbass, che i maggiori Stati della NATO (quegli stessi cui oggi l’Italia è accodata!) hanno contribuito ampiamente a fomentare, limitandosi ad appoggiare militarmente l’Ucraina, nel corso degli anni».
Questo si legge nell’Appello col quale numerosi intellettuali indipendenti chiamano alla mobilitazione contro la scandalosa decisione della direzione Rai (e quindi del governo) di usare il Festival di Sanremo per giustificare la partecipazione alla guerra e per manipolare l’opinione pubblica italiana (in larga maggioranza contraria alla partecipazione al conflitto), alimentando così l’isteria bellicista e l’odio contro la Russia.
E’ inaccettabile che la tribuna del festival venga messa a disposizione di un fantoccio come Zelensky che ha rifiutato tutti i tentativi di mediazione fin qui proposti e mostra di non avere nessuno scrupolo, pur di vincere, a trascinare l’umanità nel baratro della terza guerra mondiale.
Il Fronte del Dissenso aderisce dunque all’appello degli intellettuali. L’11 febbraio saremo a Sanremo e, in contemporanea svolgeremo presidi di protesta sotto le sedi regionali della Rai.
Manifestiamo per una pace vera e giusta! Manifestiamo per la cessazione dell’invio di armi all’Ucraina; per la fine delle sanzioni alla Russia e della vergognosa campagna russofoba; per l’annullamento della dichiarazione che condanna la Russia come stato terrorista; per la rinascita di un’Ucraina davvero sovrana, neutrale e democratica; per lo scioglimento della NATO, il disarmo nucleare e lo stop alla corsa agli armamenti; contro ogni imperialismo e per un ordine mondiale multipolare fondato sul rispetto di tutte le nazioni e di ogni popolo.
Il Fronte del Dissenso
(28 gennaio 2023)