Sono la “Recaille”, sono la feccia, sono gli scarti, anzi, gli scartati dalla società.
Sono i pezzenti delle “ban” (“mettere al bando”) – “lieue” (il luogo), sono gli esclusi per scelta, emarginati, tenuti lontani, alienati.
Abitano i “non-luoghi” delle periferie suburbane delle megalopoli occidentali, schiaffati lontani dall’occhio della borghesia, tenuta al riparo da questa triste realtà.
Una realtà costruita da uno Stato profondamente, marcatamente e smaccatamente razzista, ultracapitalista, borghese e prevaricatore che non ha mai smesso di sfruttare le sue ex-colonie ed alla bisogna nei decenni scorsi ha continuato a prelevare braccia a basso costo.
La Francia si è dotata di manodopera a basso costo importata dal Nord Africa per “competere” sul mercato ed ha continuato a trattare questa gente ed i figli di essi come marmaglia, come straccioni, come non fossero degni di stare in società, lontani da sguardi indiscreti e sbattuti ai margini.
In Francia non li hanno integrati gli immigrati, ma li hanno “disintegrati” talmente tanto che non si comprendono più tra generazioni: i figli si ribellano ai genitori e si radicalizzano, poi tra sti ragazzi ci scappa il morto, la polizia fa quello che fa da sempre: gli usa violenza indiscriminata.
E poi, come è ovvio, parte la miccia e la Francia s’infiamma, s’incendia ed arde perché il malessere è radicato, è stratificato, ed è multiforme e basta poco per farlo esplodere ed è un malessere pericoloso perché è un malessere irrazionale, una rabbia covata contro soprusi e soprusi subiti per generazioni, di padre in figlio.
La Francia è vittima di se stessa e delle sue politiche schiaviste, disumane e razziste portate avanti per decenni con la complicità di una cittadinanza borghese con la puzza sotto al naso che ha preferito come sempre voltarsi dall’altra parte, esattamente come facevano i greenpassati con noi, con le bestie maledette NoVax!
* Fronte del Dissenso Torino
(08 luglio 2023)