Quantitative easing: crescita o bolla?

Un commento a caldo sulle decisioni della Bce Crescita o bolla? Prevedibilmente, la “seconda che hai detto”. Tutto lascia pensare che le decisioni della Bce avranno ben poco effetto sull’economia reale. D’altronde, l’opinione di molti economisti è che le bolle speculative siano assolutamente necessarie. Nelle parole di Larry Summers, che fu anche ministro di Clinton, […]

Il bluff di Draghi sul «Quantitative Nothing»

Il bazooka al contrario. La Bce vuole tornare a iniettare mille miliardi nell’eurozona stavolta non più prestandoli alle banche a tasso zero ma acquistando titoli di stato. L’unico effetto sarà aumentare la bolla borsistica e deprezzare un euro già basso. E il QE non sarebbe altro che una ripetizione con altre modalità delle misure tampone […]

Irreversibile, irrevocabile…

Il «Fine pena: mai» degli eurocrati di Bruxelles «Irreversibile». Così, per molti giornali, l’UE ha definito l’euro. «L’appartenenza all’euro è irrevocabile», ha precisato – con tanto di riferimento ai trattati – la portavoce della Commissione, la signora Annika Breidthardt. Irreversibile o irrevocabile, la sostanza non cambia. Per la Grecia, e per gli altri popoli del […]

Becchi e bastonati

Un QE all’ognun per sé Verso la fine dell’unitarietà della politica monetaria dell’Eurozona? Raramente la verità delle cose si mostra fin da subito nella sua pienezza. Anzi, di solito, essa ama nascondersi nelle pieghe degli eventi e dei processi che segnano la storia, i cui svolgimenti sono in genere tortuosi e non privi di contraddizioni. […]

Il QE della discordia

Il processo inarrestabile della disunione europea va avanti Quantitative easing (QE): ecco il nuovo pomo della discordia di un’Europa sempre più divisa. La questione è da tempo sul tavolo della Bce, ma adesso il tempo stringe. Il problema è quello se utilizzare, oppure no, il QE per acquistare titoli di Stato. E, se sì, in […]

Le balle di «nonna Europa»

Il salva-Juncker: un Fondo senza fondi a cui nessuno crede I famosi 300 miliardi di investimenti dell’Unione Europea sono dunque arrivati. C’è solo un dettaglio: sono solo 21, ed a guardar meglio soltanto 5. Magie della finanza creativa. Mica hanno messo lì per caso un lussemburghese…

Il partito tedesco

Vogliamo anticipare subito la nostra conclusione: il “Partito tedesco” in Italia c’è, è capeggiato da la Repubblica. La Germania — ad un quarto di secolo dall’unificazione  e 22 dalla firma del Trattato di Maastricht — è il paese prevalente ed egemone in Europa.

UE: Juncker, Re dei paradisi fiscali

A Bruxelles rubano ai poveri per aiutare gli straricchi Il neo eletto presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker ha una doppia faccia: spietato con i cittadini, fino all’estorsione dell’ultimo soldo di rame per le tasse, ed allegro furfante quando esonerava multinazionali e banche, con accordi sottobanco. O si accontentava che pagassero solo l’1% al […]

Più che un compromesso un rinvio

E intanto nel “condominio Europa” si litiga su chi debba pagare la luce delle scale… Il provvisorio compromesso tra la Commissione europea ed il governo italiano è dunque cosa fatta. Così pure quello con l’esecutivo francese. Pur senza rispettare appieno i vincoli europei, Renzi ed Hollande ridurranno i rispettivi deficit previsti per il 2015. La […]

Sinistra svegliati, la casa europea brucia

Il legame strettissimo tra la politica recessiva dell’Unione Europea e quella liberista, iniqua e inconcludente del governo Renzi sembra stranamente sfuggire alla sinistra italiana. Che sulla natura della UE si dimostra ancora illusa sul piano teorico e impotente sul piano politico.