
La città di Marsiglia è un villaggio in cui sembra impossibile non incontrarsi. O almeno questa è l’idea che sorge spontanea pensando all’improbabile incontro, venerdì 7 settembre, tra Mélenchon e Macron.
La città di Marsiglia è un villaggio in cui sembra impossibile non incontrarsi. O almeno questa è l’idea che sorge spontanea pensando all’improbabile incontro, venerdì 7 settembre, tra Mélenchon e Macron.
Le opposte posizioni di Djordje Kuzmanovic e Clémentine Autain (e Mélenchon)
Il Presidente francese è stato salutato come il salvatore del “centro” politico, il baluardo contro gli estremismi … anche se taglia le tasse ai ricchi, attacca i diritti dei lavoratori e demonizza i rifugiati.
Molto importante quel che è accaduto ieri l’altro in Francia. In concomitanza con lo sciopero dei dipendenti pubblici (per la prima volta indetto da tutti sindacati assieme) dei più diversi comparti si sono svolte manifestazioni in tutte le città.
Un’intervista del leader della France Insoumise a la Repubblica Mélenchon non gliele manda a dire. A quelli che a sinistra vedono il suo successo, ma si rifiutano di capirne le ragioni, parla in maniera molto chiara nell’intervista pubblicata venerdì da la Repubblica e che potete leggere di seguito.
Sprezzanti del senso del ridicolo l’hanno chiamata «nazionalizzazione temporanea». In questo il governo francese non è stato il primo, visto che la stessa formula l’aveva adoperata otto mesi fa Palazzo Chigi per Mps. Quel che è interessante, però, è che nel caso dei cantieri Stx, Parigi ha apertamente rivendicato l’interesse strategico nazionale.
La finta solidarietà europea sui migranti Dicono che l’Europa, pardon il “sogno europeo”, stia ripartendo. E il bello è che a sinistra, foss’anche solo per prenderne le distanze, c’è chi ci crede. Il “sogno” ha ovviamente il suo eroe, al secolo Emmanuel Macron, l’uomo di Rothschild e di Jacques Attali, quel gentiluomo che vorrebbe sterminare […]
Il consolidarsi dei risultati del secondo turno delle elezioni legislative mostra ancora di più l’ampiezza con cui si è manifestato il rifiuto del voto. Se si sommano astensione, schede bianche e schede nulle – voti, questi ultimi, in forte aumento dal primo al secondo turno (da 500.000 a 2 milioni) – si supera il 61,5%, […]
L’articolo dell’altro ieri LA VITTORIA DI PIRRO DI MACRON, LA CAPORETTO DI GRILLO E L’ITALIA RIBELLE, ha suscitato alcuni interessanti commenti, anzitutto per quanto concerne la portata ed il significato del successo delle liste pro-Macron alle elezioni legislative. Pubblichiamo l’intervista che Russia Today ha fatto a Jacques Nikonoff (J.N.), segretario nazionale dei nostri compagni del Partito della […]
Esauritosi il coro di sospiri di sollievo con cui i galoppini del pensiero unico liberista hanno salutato la vittoria – tanto annunciata quanto scontata – di Macron contro il – presunto quanto acconciamente gonfiato – pericolo fascista incarnato da Marine Le Pen, qualche voce più avvertita comincia a levarsi anche nel campo dei vincitori per fare […]