Intervistato su LA STAMPA di ieri, Mario Monti, capofila dell’agonizzante “partito tedesco”, mette in guardia i macro-entusiasti italiani a non farsi troppe illusioni: Parigi non si alleerà con Roma contro Berlino; non ci sarà da parte tedesca alcuna deroga alle politiche austeritarie, tantomeno accetterà politiche espansive basate sulla spesa pubblica.
Francia

Grazie al diabolico sistema elettorale francese — non a caso quello che Renzi tentava di affibbiarci con l’Italicum — una minoranza ha espugnato in Francia la presidenza della repubblica. [1] Macron aveva infatti ottenuto, al primo turno, 8 milioni e mezzo di voti, meno di un quinto degli aventi diritto.

Torneremo presto sulle ultime mosse della Marine Le Pen. Anzitutto l’affermazione secondo cui “l’uscita dall’euro non è una priorità”, quindi la contestuale alleanza con il conservatore gollista Nicolas Dupont-Aignan (Debout la France, DLF). Il segnale è evidente: la Le Pen, allo scopo di tranquilizzare …”i mercati”, volta le spalle all’elettorato di Mélenchon per girarsi dalla […]

A proposito del ballottaggio del 7 maggio “Francia, i mercati già festeggiano Macron” (Il Corriere della Sera); “I mercati puntano su Macron” (il Sole 24 Ore); “After French Vote, Mainstream Europe Breathes a Sigh of Relief” (The New York Times): così gli organi del capitalismo globale festeggiano lo scampato pericolo: dopo l’elezione di Trump, la […]
Della serie: «chi va con lo zoppo impara a zoppicare» Sul senso generale del voto francese ha già scritto Piemme. Sulle cose più importanti da lui segnalate c’è senz’altro il risultato di Mélenchon, ed ancor più il rifiuto del candidato di France Insoumise di arruolarsi, in nome dell’anti-lepenismo, in quell’Union sacrèe che si appresta ad […]

Mentre in rete fioccano le scemenze, i media di regime colgono l’essenza del risultato uscito dalle urne francesi: scampato pericolo!
Perché voteremmo Jean Luc Mélenchon Siamo alla vigilia delle elezioni presidenziali francesi, il cui esito in ogni caso sarà decisivo per accelerare o rallentare quello che comunque si sta manifestando come un inevitabile processo di dissoluzione della Unione Europea e di crisi di legittimazione delle oligarchie finanziarie da essa rappresentate.
Fassina ha effettivamente titolo a presentarsi come il corrispettivo italiano di Mélenchon. Ciò che gli fa onore rispetto a tanti suoi sodali. Con il leader francese è stato tra i promotori della proposta del “Piano B” — proposta debole ma cento volte meglio delle idiozie euriste.
Secondo gli ultimi sondaggi il candidato della coalizione “Francia Ribelle”, Jean Luc Mélenchon (segretario del Partito di Sinistra) è in forte ascesa. Ne scrivevamo l’altro ieri con un intervento di J. Sapir.

Non condividiamo ogni posizione di J. Sapir. Egli è tuttavia un gigante del pensiero politico francese se si pensa alla mediocrità generale e al generale servilismo della maggior parte dei politicanti francesi verso le classi dominanti globaliste ed euriste. Qui Sapir fa una previsione controcorrente sulle prossime elezioni presidenziali: ballottaggio tra il Fronte nazionale e […]