A proposito di finti sovranisti… «Darei l’ultima possibilità all’Europa di cambiare tutti i Trattati che riguardano l’agricoltura, la pesca, le banche, il commercio, il turismo l’immigrazione. O l’Europa cambia e ha un senso continuare a pagarla, oppure gli italiani debbono tornare a fare gli italiani, per la moneta vale lo stesso discorso».
Com’è noto il mandato di Mario Draghi come Presidente della Bce scade nell’ottobre 2019. E’ noto che i banchieri tedeschi non hanno mai davvero digerito la sua politica monetaria “espansiva” (Quantitative easing), politica che senza dubbio ha evitato il crack del sistema bancario dell’Unione (checché se ne dica a Berlino quello tedesco incluso), quindi la […]
Quando il cuore batte a destra c’è poco da fare, si sta nel campo della destra. E questo campo, nell’Italietta sotto protettorato euro-tedesco, è quello concimato e quindi contaminato da decenni di berlusconismo. E fino a quando si resta dentro quel campo, le chiacchiere “sovraniste” stanno a zero: il sovranismo è la foglia di fico […]
La stampa di regime italiana inneggia alla “enorme vittoria” delle liste di République en marche (Lrm), ovvero dello pseudo-partito di Macron. Questa esultanza è ingiustificata. Quella di Macron si rivelerà molto presto una vittoria di Pirro.
Che quanto accaduto ieri in Parlamento possa essere il de profundis per quella porcata di legge elettorale cosiddetta “Tedeschellum” è certo una bella notizia per ogni sincero democratico. Se questo Parlamento di “nominati” non troverà un accordo all’ultimo momento, gli italiani voteranno con la legge uscita dalla Consulta, il cosiddetto “Consultellum”, che è sempre meglio del mostro […]
Sul blog di Beppe Grillo compare oggi un attacco frontale all’ultima versione di legge elettorale del Pd renziano. Ampiamente condivisibile. Non ci addentriamo adesso sulle tecnicalità del modello piddino, vale la sostanza di quanto scritto da Beppe Grillo:
Intervistato su LA STAMPA di ieri, Mario Monti, capofila dell’agonizzante “partito tedesco”, mette in guardia i macro-entusiasti italiani a non farsi troppe illusioni: Parigi non si alleerà con Roma contro Berlino; non ci sarà da parte tedesca alcuna deroga alle politiche austeritarie, tantomeno accetterà politiche espansive basate sulla spesa pubblica.
Che i leader Cinque Stelle avessero recentemente preso il vizietto di cambiare posizione a seconda delle loro convenienze e per raccattare voti purchessia, l’han capito quasi tutti.
Mentre in rete fioccano le scemenze, i media di regime colgono l’essenza del risultato uscito dalle urne francesi: scampato pericolo!
La tabella qui accanto raffronta il salario minimo nei paesi dell’Unione europea al 2015 (non sono espressi i valori italiani, ciò che sarebbe davvero interessante). I dati al gennaio 2017, come riportati dal Corriere della Sera del 13 aprile (vedi tabella più sotto), ci dicono che le disparità si sono nel frattempo accresciute.